Cyberduck e i dubbi delle policy di prezzo su Mac App Store

Che io ricordi, Cyberduck è sempre stato il mio client ftp preferito.

Un programma con una GUI pulita, essenziale ma efficace, e con integrazione perfetta con MacOS non solo dal punto del look and feel generale ma soprattutto dal punto di vista dei servizi: supporto a quick look, salvataggio delle password direttamente in Acesso Portachiavi, compatibilità totale con il Finder e i suoi servizi. Inoltre, (ed è un notevole plus):

Cyberduck is libre (FLOSS) software and will remain so in the future. It uses a plethora of open source software libraries and its own source code and development process is open.
Via Sudo

L’applicazione è quindi gratuita, ma ad ogni aggiornamento compare una nag screen che ricorda se si vuole effettuale una donazione (è infatti uno dei donationware). Inoltre, col tempo, sono stati aggiunti altri protocolli, oltre a ftp e ssh, tra cui Amazon S3, Google Docs, Bonjour, rendendo Cyberduck ancora più completa

E secondo me il programma svizzero è una spanna sopra tutti gli altri, anche meglio di Transmit (anche se non ho ancora avuto modo di trovare la nuova versione che ha subito un ottimo restyling grafico e notevoli aggiunte di feature) e Fetch. Menzione a parte la merita FileZilla, anch’esso open source e rilasciato sotto GPL, che credo sia – dal punto di vista tecnico – il migliore. Peccato che abbia un’interfaccia indecente e spesso inutilizzabile, tra sistemi assurdi per effettuare semplici operazioni e una gui che spesso non sembra accorgersi dei comandi.

Ma, tornando a Cyberduck, oggi ho scoperto che esiste anche la versione su Mac App Store. Avendolo usato per anni, ero anche pronto a pagare un prezzo simbolico, ma non mi aspettavo un prezzo così “alto” e quando l’ho visto ammetto di averci pensato più volte, prima di procedere con l’acquisto.

18,99€, per un’applicazione gratuita di cui si trova altrove (= il sito ufficiale) il programma completo, che non ha neanche un banner pubblicitario. Solo la già citata richiesta di donazione, completamente facoltiva. Su Mac App Store, quindi, la donazione facoltativa diventa il prezzo per l’acquisto. Di base, 18,99€ per avere, in più rispetto alla versione scaricabile direttamente dal sito, gli aggiornamenti automatici direttamente da iTunes store e la coscienza a posto.

Alla fine ho ceduto e l’ho comprato, anche solo per il fatto che sono almeno 4 anni che utilizzo questo client. Ovvero, se smettessi istantaneamente di usarlo, sarebbe comunque costato solo 5€/anno.

Eppure, qualcosa cosa non mi torna.

Apple non permette ancora l’in-app purchase (come su iOS) e non ha pensato ad un sistema interno di donazioni; tanto meno accetta sullo store un’app che contiene rimandi a siti esterni per effettuare la donazione. Possiamo quindi capire perché la versione per App Store di Cyberduck debba essere a pagamento.

Eppure perché scegliere un prezzo del genere? Anche se è comunque inferiore al costo degli client ftp presenti sullo store (Fetch: 22,99€; transmit 26,99€), la disparità percepita con la versione free, che è identica (tranne che per un nag screen al primo riavvio dopo un aggiornamento) è troppo.

E poi, premesso che gli sviluppatori (giustamente) vogliono guadagnarci qualcosa, perché non mettere veramente una cifra simbolica di 4-5€ permettendo però ai download di incrementare velocemente, intercettando gli interessi e le necessità di una fascia di utenza che al momento non la comprerebbe?

1.99$ ebooks are selling 14 times 7.99$ ebooks. Do the math.
Via Folletto, durante l’Ebooklab

Ok, qui non si parla di ebook ma di app, ma credo che il principio, cambiando leggermente i coefficienti, possa rimanere valido. Fate voi i calcoli.


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