Si torna a parlare di nuovo di Tidal, a un anno dal (ri)lancio a opera di Jay Z:
Quindi, Tidal, pur reggendosi su un catalogo di milioni di canzoni come Spotify e Apple Music, e continuando a fornire videoclip musicali come Vevo, decide di investire sulla programmazione originale seriale come Netflix o Hulu. Avvicinandosi ai modelli dei giganti on demand, diventa un ibrido solitario alla ricerca di un legame tra musica e quello che ci gira intorno, una rete generalista in erba. La difficoltà di Tidal nel trovare un CEO duraturo (siamo al terzo in meno di un anno) fa pensare che queste scelte siano dettate tanto dall’ambizione quanto dalla necessità di trovare la formula giusta dopo tanti errori. “Spotify ci ha messo nove anni per avere successo”, si difende Jay Z in un tweet. Ma Tidal ha così tanto tempo a disposizione?
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