[bozze recuperate] Di come sono passato da un iPhone 5 a un OnePlus 2

Dopo circa una settimana è arrivato. E la prima impressione a partire dal packaging è stata wow. Una scatoletta piccolina, rossa, vellutata al tatto con inciso il 2 in rilievo, in un angolo il logo in bianco e in un altro il nome del prodotto.

Una volta aperta è stato uh uh: non avrò esagerato un po’ con le dimensioni del telefono? Sì perché passare dai 4 e qualcosa pollici dell’iPhone 5 a questi 5,5 forse è un salto notevole. Però è solo questione di abitudine, vero?

Ho continuato poi con l’unboxing, svelando un box rosso con all’interno la solita guida rapida, il caricabatterie (bruttino, posso dirlo?) e il meraviglioso cavo rosso. Ho tolto poi il OnePlus 2 dalla sua plastichina protettiva e ho emesso un altro wow, appena ho toccato la cover posteriore con la sua texture granulata. Ho poi deciso istantaneamente che non avrei mai più avuto telefoni che ti sgusciano via dalle mani e che hai paura di appoggiare temendo graffi sulle loro perfette superfici lisce e luccicose, mai più, mai più!

La prima accensione è qualcosa che non si scorda mai, per uno che a volte non sopporta troppo il minimalismo forzato di Apple: vedere il logo di OnePlus fare morphing in forme diverse mentre l’OS si prepara non è solo qualcosa di bello, ma è anche qualcosa che non ti fa sembrare che il device si sia bloccato o ci stia mettendo troppo. Quante volte ho fissato quella meletta fissa pensando se l’iPhone avesse qualche problema perché ci stava mettendo più del solito?

E il primo contatto con l’Oxygen OS è stato qualcosa di particolare: sfondo che spara a mille su quello schermo così luminoso e così grande, quelle icone belle colorate di forme differenti, profonda pulizia generale e quel tocco di “googleness” nella breve configurazione guidata.

Poi ho iniziato a configurare gli account e le app più importanti: Whatsapp, Telegram, SnapChat, Instagram, Twitter, Facebook, Foursquare (non che lo usi ancora, ma ci sono affezionato), Swarm, Dropbox, Authy, Feedly, Jawbone UP, Garmin Connect, Shazam, Waze.

Ancora una volta ho avuto la conferma di come preferisca le app che tengano tutto salvato sul cloud e non sui singoli device. Con Telegram ho ritrovato tutto in automatico, con Whatsapp ho ritrovato il nulla e dovevo ripartire da zero (circa, in realtà dopo un po’ di smanettamenti e dopo aver pagato un po’ di soldi sono riuscito a importare tutta la mia cronologia messaggi dall’iPhone). Un’altra applicazione che non tiene tutto in memoria è Shazam: tutta la cronologia delle canzoni riconosciute è accessibile via web, ma non viene sincronizzata tra device. Ma perché!?

Poi è iniziato il momento di iniziare a prendere le confidenze con l’OS. Bella la possibilità di personalizzare il colore delle notifiche, peccato che non tutte le app sembrino essere compatibili. E peccato che non ci sia un menù generale da cui controllare tutte le notifiche di tutte le app, come in iOS. No, sono spezzettate e ogni app ha il suo modo di comportarsi. Inutile poi dire che tra tutti, Whatsapp non sembra funzionare correttamente e anche se ho impostato le sue notifiche sul bianco, in realtà il LED lampeggia in multicolor. Bah.

Ma la cosa che mi ha lasciato più perplesso è che il launcher di Oxygen OS non supporta i badge sulle icone delle applicazioni. È una cosa che cambia radicalmente il mio modo di gestire le notifiche. Su iPhone potevo tranquillamente nascondere la notifica di una chiamata persa o di un messaggio non importante a cui poter rispondere con calma in un secondo momento e sull’app avrei sempre avuto il badge a ricordarmi di leggere un contenuto nuovo. Su iOS potevo scegliere se attivare o no i badge sulle singole app. Qui, con Oxygen OS no, non si può scegliere. E mi sembra quasi un paradosso, considerando come il mondo Android si vanta di essere più personalizzabile. Tenendo il launcher di default, se nascondo una notifica non avrò più nulla a ricordarmi di fare un’azione. E no, non sono disposto a tenere quelle (orribili) 257mila icone sulla barra in alto per ricordarmi che c’è un messaggio poco importante su WhatsApp a cui rispondere. Magari, con più calma, proverò a cercarmi un altro launcher supporti i badge, anche solo per le chiamate e per Telegram, Whatsapp, Gmail: insomma, per la messaggistica, per cui trovo comodo sapere chi mi ha contattato, decidere di cancellare la relativa notifica perché non molto importante, ma avere comunque qualcosa che mi ricordi del contenuto da leggere in un secondo momento. No?

 


Questo è uno dei tanti articoli iniziati a scrivere e mai pubblicati. Visto che però il contenuto mi sembrava interessante, che ormai avevo perso un po’ di tempo per scriverlo e ormai visto che ormai non ha più senso completarlo, ho deciso di pubblicarlo così com’è.
Ultima modifica della bozza: 9 febbraio 2016
Data di pubblicazione: 2 gennaio 2020


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